Le parole di Antonio Carella, il maresciallo che sabato scorso ha soccorso Willy Monteiro Duarte, descrivono il pestaggio come una “scena tra le più cruente mai viste”
Antonio Carella è il carabiniere che, intorno alle 3.30 dello scorso sabato, ha prestato i primi soccorsi a Willy, pestato mortalmente da 4 aggressori. Sentendo le grida dalla sua casa, l’uomo si è precipitato in strada, trovando di fronte a sé una scena orribile, “tra le più cruente mai viste“.
Il maresciallo, raccontando tutto al Corriere della Sera, afferma di esser stato accanto al giovane fino all’arrivo dell’ambulanza: “Ero in pena per lui come fosse un figlio“. I tentativi di rianimazione dei paramedici, tuttavia, non sono stati sufficienti.
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Caso Willy: il maresciallo Carella incastra i colpevoli

Grazie all’aiuto di coloro che erano presenti, Carella riesce a farsi raccontare l’episodio: una macchina che arriva, il violento pestaggio e, poi, la fuga. Un ragazzo invia al maresciallo una foto in cui è ben visibile l’auto dei fratelli Bianchi; da quel momento, per le forze di polizia, è facile risalire ai colpevoli.
Carella, assieme a dei colleghi, si precipita nel bar della famiglia, dopo aver scoperto che la vettura era intestata alla compagna del terzo fratello dei Bianchi; per non scatenare una loro reazione, i carabinieri fingono di dover effettuare un controllo all’auto. Solo in seguito riferiranno della morte di Willy, obbligando gli assalitori a seguirli in caserma.
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